Da un’analisi attenta dei dati raccolti, sulla base di un campione delle circa 170.000 aziende italiane con almeno 10 addetti, è emerso come molte aziende hanno una percezione errata di quelli che sono i rischi sul fronte della cybersecurity.

Il tessuto imprenditoriale italiano ha una scarsa consapevolezza sulla probabilità che il proprio tipo di business possa subire un attacco informatico e serve una maggiore sensibilizzazione sulla necessità di investire in cybersecurity. Il digitale viene ancora identificato primariamente come un costo e non come un investimento, specialmente per le aziende di piccole dimensioni.

La maggioranza delle aziende intervistate ritiene che le tecnologie di difesa preventive, quali ad esempio firewall e antivirus, rappresentano ancora la principale linea di difesa contro gli attacchi informatici. Oggi più che mai, considerate le tipologie sempre più innovative degli attacchi, le sole tecnologie preventive non sono più sufficienti, ed è necessario ripensare le strategie di difesa e focalizzare gli investimenti su soluzioni di difesa adattive in grado di rispondere velocemente agli attacchi di ultima generazione e riadattare le linee di difesa ai continui nuovi scenari che la sicurezza informatica impone.

Inoltre, l’analisi rileva che c’è una incongruenza tra la percezione del rischio informatico (le aziende si sentono sicure) e la mancanza di procedure operative di Incident Response da mettere in atto in caso di un attacco.

Infine, rispetto alla esigenze formative, come ricordato durante l’evento di presentazione anche da Luigi Angelini (24ORE Business School): “Il ruolo della formazione sarà centrale nel fronteggiare la criminalità informatica; la persona giocherà un ruolo determinante anche rispetto allo sviluppo della tecnologia; in tale ottica, sarà necessario agire per sviluppare una cultura sul tema che porti ad accrescere la consapevolezza e crei competenze diffuse e di livello all’interno delle organizzazioni pubbliche e private”.

Cybersecurity 2023: qual è la consapevolezza delle aziende italiane? >>> Scarica l'Indagine Ipsos