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Il panorama della sicurezza informatica è segnato da una crescita inarrestabile delle minacce, sempre più sofisticate e pervasive. In questo contesto, diventa cruciale dotarsi di strumenti e strategie efficaci per proteggersi. Ma cosa accade quando un’azienda non è adeguatamente protetta? E qual è il vero costo di un attacco informatico?

L’Italia nel mirino: i numeri parlano chiaro

Secondo il Rapporto Clusit 2025, l’Italia ha subito un aumento del 15,2% negli incidenti informatici nel 2024 rispetto all’anno precedente, mantenendosi stabilmente tra i Paesi più colpiti con il 10,1% degli attacchi globali. A certificare la difficoltà delle aziende italiane nel contrastare queste minacce è anche l’Osservatorio Cybersecurity del Politecnico di Milano: oltre il 70% delle grandi imprese ha subito almeno un attacco nel corso dell’ultimo anno, nonostante gli investimenti in sicurezza. Settori strategici, come il manifatturiero, sono stati tra i più colpiti, rappresentando il 19% degli attacchi totali nel Paese, con un incremento superiore al 190% rispetto all’anno precedente. Questo trend sottolinea come i criminali informatici puntino a settori chiave per sfruttare vulnerabilità spesso trascurate.

L'impatto economico degli attacchi

A fotografare l’impatto economico è il “Cost of a Data Breach Report 2024”: in Italia, il costo medio di una violazione dei dati ha raggiunto 4,37 milioni di euro, con un aumento del 23% rispetto all’anno precedente — il più elevato dalla pandemia. Non si tratta solo di costi diretti, come il pagamento di riscatti (ransomware) o le spese per ripristinare i sistemi compromessi. Le aziende affrontano anche danni collaterali, tra cui:

  • Perdita di reputazione: il calo di fiducia da parte di clienti e partner può avere conseguenze durature.
  • Interruzioni operative: lunghi periodi di inattività che compromettono la produttività.
  • Sanzioni regolamentari: nel caso di violazioni del GDPR o altre normative.




Le PMI

Il Rapporto Clusit 2025 conferma una realtà ormai sempre più evidente: le piccole e medie imprese italiane sono diventate uno degli obiettivi preferiti del cybercrime. Nel 2024, l’Italia ha registrato un incremento del 15,2% degli incidenti informatici rispetto all’anno precedente, rappresentando il 10,1% del totale mondiale. A preoccupare non è solo la quantità, ma anche la natura degli attacchi: il 78% è stato classificato come cybercrime puro, in crescita del 40,6% rispetto al 2023. Questo scenario è particolarmente critico per le PMI, spesso sprovviste delle risorse necessarie per difendersi. L’adozione di strumenti avanzati, la presenza di competenze interne e una strategia strutturata di difesa restano ancora fuori dalla portata di molte realtà aziendali. Dal rapporto emergono alcune evidenze che spiegano la vulnerabilità di questo segmento:

  • Budget limitati per la sicurezza: molte PMI non riescono a destinare risorse sufficienti per proteggersi, diventando prede ideali per attacchi mirati e opportunistici.
  • Settori chiave sotto pressione: ambiti come manifatturiero e trasporti risultano particolarmente esposti, con impatti potenzialmente critici per l’intera filiera produttiva nazionale.

I servizi MDR come risposta completa

Di fronte a questa situazione, l’adozione di un servizio di Managed Detection and Response (MDR) rappresenta una soluzione strategica. Questo approccio avanzato non si limita a rilevare le minacce, ma agisce attivamente per contenerle e neutralizzarle con tempestività. Affidarsi a un servizio MDR significa poter contare su un monitoraggio continuo 24/7, su analisi comportamentali avanzate, sull’integrazione di threat intelligence aggiornata e su un team di esperti sempre operativo. È un modello che trasforma la sicurezza informatica da funzione reattiva a pilastro strategico del business, riducendo al minimo i tempi di risposta e l’impatto degli attacchi. In un contesto caratterizzato da minacce in costante evoluzione, l’MDR consente anche alle realtà meno strutturate – come molte PMI italiane – di colmare rapidamente le proprie lacune in termini di competenze, risorse e tecnologie, rafforzando la resilienza digitale e garantendo la continuità operativa.

Il costo dell’inerzia

Un servizio di Managed Detection & Response non si limita a rilevare e contrastare le minacce, ma, grazie a un approccio proattivo, consente di adattare continuamente le difese all’evoluzione del panorama cyber. È una garanzia di continuità operativa e protezione dinamica, indispensabile per le aziende italiane che vogliono restare competitive in un contesto sempre più sfidante.



 Pier Giorgio Bergonzi, Product Marketing

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