Detection Engineering come disciplina continua: migliorare nel tempo, reagire più in fretta
Nel mondo della cybersecurity, ciò che funziona oggi potrebbe essere già inefficace domani. Le tecniche d’attacco cambiano, gli strumenti evolvono, gli attaccanti sperimentano. In questo scenario in continua trasformazione, la vera forza di un servizio MDR non sta solo nella quantità di regole implementate, ma nella capacità di adattare e migliorare costantemente quelle esistenti.
Il valore della Detection Engineering non risiede solo nella progettazione iniziale delle regole, ma nella gestione del loro intero ciclo di vita: dalla creazione alla validazione, dal tuning alla sostituzione.
Una detection che si adatta resta efficace più a lungo
Le soluzioni EDR offrono spesso regole di detection predefinite pensate per adattarsi a un'ampia varietà di ambienti e utenti, garantendo una copertura iniziale efficace su scenari comuni e minacce note. Tuttavia, queste regole sono spesso preconfigurate in modalità black-box: non è possibile analizzarne nel dettaglio la logica, né personalizzarle in modo profondo per rispondere a esigenze operative specifiche. Questa generalizzazione, se da un lato consente una protezione immediata e trasversale, dall’altro potrebbe in alcuni casi limitare la capacità di individuare comportamenti anomali e tecniche più sottili, che si manifestano solo in contesti specifici. In ambienti complessi o soggetti a minacce mirate, l’assenza di personalizzazione può quindi tradursi in una visibilità ridotta su attività malevole rilevanti.
Un servizio MDR efficace, invece, ha bisogno di poter scrivere, aggiornare e perfezionare le proprie regole di detection, con l’obiettivo di condurre analisi più profonde e ottenere tempi di reazione più rapidi. Questo approccio consente di adattare la detection al reale profilo operativo e di rischio dell’organizzazione, migliorando in modo significativo la qualità degli alert. Nell'approccio MDR di Certego, la Detection Engineering è concepita come un processo iterativo in cui ogni segnalazione è anche un’occasione di apprendimento.
Ciclo di vita di una regola di Detection:
- Design: partendo da indicatori, TTP e contesto del cliente
- Deploy: validazione su piccoli sottoinsiemi, ambienti di staging
- Osservazione: analisi dei risultati in produzione
- Tuning: affinamento di soglie, condizioni e correlazioni
- Retire o evolve: regole dismesse, sostituite o integrate
Caso reale: evoluzione guidata dai dati
Un cliente del settore finanziario ha subito un attacco mirato con finalità di esfiltrazione dati. L’attaccante, dopo aver compromesso un host, ha avviato sessioni FTP cifrate in uscita verso un dominio legittimo precedentemente compromesso. La prima regola sviluppata dal team MDR generava alert su ogni connessione FTP anomala, ma il rumore generato era eccessivo, specialmente in contesti legacy.
Attraverso l’analisi dei log e delle telemetrie grezze disponibili tramite Halo, è stato possibile:
- Isolare pattern di esfiltrazione con payload ripetuti;
- Correlare la connessione con anomalie nei log DNS (attività fuori orario, IP geografici incoerenti);
- Integrare informazioni di reputazione dal feed di threat intelligence Certego;
- Il risultato è stata una regola evoluta, capace di rilevare comportamenti simili con maggiore precisione, riducendo sensibilmente i falsi positivi e permettendo tempi di reazione più rapidi nei giorni successivi.
Vantaggi strategici della Detection Engineering continua
- Adattamento costante: le regole evolvono insieme alla minaccia
- Contesto operativo: ogni modifica tiene conto del comportamento reale dell’infrastruttura
- Metriche e feedback: alert validati guidano i miglioramenti successivi
Questa flessibilità è possibile solo grazie a un ecosistema integrato, in cui analisti, threat intelligence e detection engineer lavorano in sinergia continua.
La Detection Engineering, in questo approccio, non è una pratica accessoria: è un processo strategico, che consente a un servizio MDR di migliorare ogni giorno, trasformando ogni tentativo di attacco bloccato in una risorsa utile per il futuro.
Halo: la piattaforma di Certego che accelera l’evoluzione della detection
Per gestire in modo efficace il ciclo di vita delle regole di detection, servono strumenti che offrono visibilità approfondita dei dati telemetrici degli endpoint,, precisione operativa e libertà d’intervento. È qui che entra in gioco Halo, la piattaforma sviluppata da Certego per potenziare i servizi MDR con capacità avanzate di raccolta, analisi e personalizzazione.
Con Halo, i team di Detection Engineer e Security Operations di Certego possono:
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Accedere alla telemetria completa degli endpoint, superando i limiti imposti dalle soluzioni EDR tradizionali e ottenendo una visibilità dettagliata libera da vincoli di tipo black-box.
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Raccogliere e arricchire i dati grezzi, visualizzando il contesto completo degli eventi di cybersecurity.
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Analizzare in profondità la genesi degli alert, comprendendo esattamente quali regole li hanno generati e su quali pattern comportamentali si sono attivati.
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Riscrivere, perfezionare o creare nuove regole di rilevamento, sulla base di evidenze concrete e indicatori ricorrenti emersi in uno o più ambienti reali.
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Importare liberamente IOC da fonti esterne, senza limitazioni di importazioni imposti da vendor terzi, integrandoli nel motore di detection con immediatezza.
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Correlare eventi multipli e aggregarli in alert unici, riducendo drasticamente il rumore e aumentando l’efficacia operativa del SOC.
Halo non si limita a supportare il processo di detection: lo trasforma in un ciclo virtuoso in cui ogni dato raccolto può generare valore, migliorare la precisione dei rilevamenti e accelerare la risposta agli incidenti.